Nota Critica
Enciclopedia d'Arte Italiana Ed.7
Alberto Moioli - Direttore editoriale, critico e curatore
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“Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce” affermava Blaise Pascal, filosofo e teologo francese contemporaneo, parole che confermano in molti casi la supremazia del mondo delle emozioni su quello della “ratio”. Roberta Bissoli è l’esempio classico d’artista la cui collocazione stilistica è oltre ogni banale classificazione, non la si può definire nell’ambito pittorico e nemmeno in quello scultoreo, l’estro creativo appartiene ad un istinto che nasce da dentro sé stessa per esplodere e concretizzarsi “materialmente” in ogni sua opera d’arte.
Travolta dalla passione quasi incontrollabile verso l’espressione artistica, impiega le sue forze costantemente alla ricerca di una nuova declinazione linguistica attraverso la quale mostrare l’evoluzione e la trasfigurazione dei propri pensieri, emozioni e riflessioni. Ogni opera è dunque il frutto di un’analisi cromatica dalla quale emergono, nel vero senso della parola, spazi e architetture materiche donando una terza armonica dimensione all’idea compositiva.
La ricerca linguistica alla quale alludevo era riferita alla capacità di indagare e sperimentare la materia attraverso composizioni espressive in cui l’attenzione al dettaglio è un autentico valore aggiunto. Roberta Bissoli riesce così ad imporre una propria espressione artistica attraverso geniali intuizioni che le hanno consentito di differenziarsi ed emergere. Non solo “Ephemeral World”, opera che rappresenta il planisfero attraverso l’uso dei dollari veri, ma anche opere come “Lovely Words” o “Empty Words” che lasciano deflagrare una straordinaria lirica poetica in cui il silenzio suggerito ci può riportare alle affascinanti atmosfere dell’Estremo Oriente.
Roberta Bissoli riesce ad esprimere la propria profondità e sensibilità con opere in cui l’empatia con lo spettatore appare scontata ed estremamente semplice. L’osservazione attenta di ogni opera è dunque un viaggio all’interno di un mondo nuovo in cui la materia prende corpo elevandosi dalla tela in un ordine armonico creando così nuove visioni, nuovi paesaggi dell’anima.
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